Il Segno In Scena. Scritte Murali e Graffiti come pratiche Semio-Linguistiche

Estratto da “Il tifo scritto. La lingua degli ultras a Genova”:

Le scritte murali di natura calcistica sono particolarmente numerose a Genova; questo anche grazie alla presenza nella stessa città di due squadre, fatto che, evidentemente, alimenta la fantasia degli scriventi.

Le scritte da noi esaminate si possono  generalmente  datare in un arco di tempo compreso tra il 1988 e il 1997. Tale scelta  cronologica corrisponde a due motivi: in primo luogo perché le scritte anteriori a questo periodo sono oggi pressoché scomparse o risultano spesso illeggibili; in secondo luogo perché  durante  questo periodo  numerosi importanti avvenimenti calcistici hanno riguardato tanto il Genoa (la promozione in serie A, il quarto posto in classifica; il raggiungimento della semifinale di coppa UEFA, la retrocessione in serie B) quanto la Sampdoria (la vittoria di tre Coppe Italia, della Coppa delle Coppe, dello scudetto e il raggiungimento della finale di Coppa dei Campioni).

Per quanto concerne i luoghi dove le scritte murali calcistiche appaiono, non vi è dubbio che a prevalere sono i luoghi esposti al pubblico – e in particolare alcuni quartieri “strategici” come il centro cittadino o la zona di Marassi, dove sorge lo stadio “Luigi Ferraris”. Il luogo pubblico permette allo scrivente di pubblicizzare il suo messaggio, esaltare, così, la propria squadra, il proprio gruppo di tifosi o mandare messaggi agli avversari. “Attraverso il modo murale, invadendo l’ambiente urbano e violando spazi ufficialmente prescritti alla scrittura, le bande ultras comunicano tra loro, affermano e rafforzano la propria identità e coesione interna, si autocelebrano alla ribalta cittadina”(Onofri-Ricci).

Il mezzo di scrittura prevalente è certamente la bomboletta-spray “che consente una rapidità di scrittura e anche un carattere  di ‘indelebilità’ che garantisce un certo successo al gesto alternativo”(Coveri).

I destinatari di queste scritte possono essere divisi in tre grandi categorie: i rappresentanti della propria squadra; i rappresentanti dell’altra squadra cittadina; altri soggetti. I rappresentanti della propria squadra possono essere: a) la propria squadra in generale; b) i propri giocatori; c) i propri dirigenti; d) i propri tifosi, tramite quindi l’autocelebrazione. I rappresentanti dell’altra squadra cittadina, invece, possono essere: a) l’altra squadra in generale; b) i giocatori dell’altra squadra; c) i dirigenti dell’altra squadra; d) i tifosi avversari. Infine, gli altri soggetti sono di solito i tifosi e le squadre di altre città.

I modelli di riferimento possono essere diversi: il modello politico sessantottesco (DORIANO INFAME / PER TE CI SON LE LAME); il modello giornalistico (ORA E’ / GENOVA / IN / EUROPA, con l’utilizzo di è presentativo); il modello pubblicitario (NAPPI IS MAGIC); il modello filmico (DIO PERDONA / LA FOSSA NO); il modello televisivo (alla scritta PADOVA / MERDA / IN SERIE / B un sampdoriano ha aggiunto FORSE / MA FORSE espressione ripresa dalla trasmissione “Mai dire gol”); il modello storico-letterario (VISTO / VINTO / VISSUTO sulla falsariga di vidi, vini, vici[1], mentre Flamigni 1995 riporta due poesie scritte sui gabinetti di due licei genovesi: AI GENOA ! / HAI TU UN PRESIDENTE / CHE FE’ PIÙ MAL CHE BENE / IL BENE LO FECE MALE / IL MAL LO FECE BENE e – sulla falsariga della leopardiana All’Italia – PIANGI; CHE BEN HAI DONDE, GENOA MIO / LE GENTI A VINCER NATO / E NELLA FAUSTA SORTE E NELLA RIA / SE FOSSER GLI OCCHI TUOI DUE FONTI VIVE / MAI NON POTREBBE IL PIANTO / ADEGUARSI AL TUO DANNO ED ALLO SCORNO: / CHE FOSTI DONNA, OR SEI POVERA ANCELLA / COME CADESTI O QUANDO DA TANTA ALTEZZA / IN COSI’ BASSO LOCO ?); il modello medico-psichiatrico (A GENOVA: O SAMPDORIA…O PSICANALISI; NON BASTA ESSERE INTELLIGENTI PER ESSERE GENOANI / BISOGNA AVERE UNA PREDISPOSIZIONE PER IL SADOMASO) e, persino, il modello fumettistico (QUESTO / E’ SOLO / NOSTRO / TOPASTRI).

[1] La scritta corrisponde in realtà allo striscione esposto durante la partita Sampdoria – Lecce del 19 maggio 1991

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