Max Manfredi: “La canzone è un orso, anzi… un Dremong!”

“Se Luna persa vi ha toccato… Dremong vi stenderà!”. Ride divertito Max Manfredi mentre mi ripete il claim conclusivo del video che annuncia l’uscita del suo nuovo disco. Sì, perché la notizia è che a quattro anni dal pluripremiato e acclamato “Luna persa” (vincitore, tra le altre cose della Targa Tenco quale miglior disco dell’anno 2009), Max Manfredi sta per dare alle stampe il suo successore: “Dremong”. E per farlo ha deciso stavolta di autoprodursi. E’ un Manfredi in grande forma quello che incontro, un uomo rilassato e sereno, convinto della bontà del lavoro fatto: “Cosa ti devo dire – mi anticipa – il nuovo disco a me piace davvero tanto”.

Max partiamo da questo nuovo sistema di finanziamento, il crowdfunding

Sì, l’idea è quella di chiedere un contributo ai fan o alle persone che comunque mi stimano. L’entità della somma la decidono loro in rapporto, naturalmente, a quanto vogliono o possono spendere e a ciò che vogliono ottenere in cambio. Per cui si passa, chessò, da 5 euro per avere alcuni provini a somme più alte per ottenere cd, album e persino la maglietta.

Insomma, una vera e propria committenza.

Ma sì… d’altronde, scusa, si faceva così anche nell’antichità. Dante – con tutte le debite e ovvie differenze del caso – non faceva forse così? Andava a bussare a qualche porta di ricchi e potenti per ottenere finanziamenti. Oppure pensa al mecenatismo nel Rinascimento. Ecco, semmai la differenza qui è che stavolta non abbiamo un solo committente ma tanti… o almeno così spero visti anche i risultati finora raggiunti.

Come sta proseguendo la raccolta fondi?

Direi molto bene, in una settimana abbiamo raccolto più di 2000 euro. Sento davvero tanta curiosità attorno a questo nuovo progetto.

Cosa si deve fare per diventare committenti di Max Manfredi o, se preferisci, acquistare una piccola quota del tuo nuovo “Dremong”?

Si deve andare sul portale Musicraiser, iscriversi e fare la donazione, il link è questo: http://www.musicraiser.com/it/projects/1615-dremong-il-nuovo-album-di-ma….

Senti, hai citato prima Dante. Come forse sai io sono tra quelli che asseriscono che la canzone però non è poesia. Come ne usciamo?

Guarda, io amo definire la canzone una forma artistica formata da due parti: una parte musicale che è il testo e una parte poetica che è la musica.

Però c’è anche la voce…

Certo, soprattutto in Italia che è la patria del bel canto per eccellenza. Però a ben guardare anche nell’antichità la poesia veniva cantata. Solo che a noi sono pervenute poche testimonianze scritte, partiture, della parte musicale e comunque solo dell’ambito francese nel Medioevo. Sappiamo anche però che nei secoli un po’ per volta le strade della canzone e della poesia si sono separate…

Sappiamo che Dante veniva musicato dall’amico Casella, anche se non sappiamo quale Dante. Non certo quello della Divina Commedia. A mio avviso però la vera separazione con la musica avviene con Petrarca.

Mah, non ne sarei così certo. Da quello che dice Foscolo, Petrarca si dilettava a cantare i suoi versi… anche se poi era un po’ stronzetto.

Non mi dire che non ti piace Petrarca?

Come potrebbe non piacere Petrarca – o Dante – a uno che si occupa di musica! Tutto Petrarca è sublime.

Sublime ma stronzetto...

Nel senso che lui asseriva di voler raggiungere l’immortalità poetica con i suoi versi latini ma poi sapeva benissimo che erano quelli in volgare i suoi versi che sarebbero stati davvero “immortali”. Faceva lo snob ma poi per tutta la vita ci ha lavorato sopra al “Canzoniere”!

Torniamo al nuovo album, intanto perché il titolo “Dremong”. Cos’è un dremong?

Il dremong è l’orso tibetano. E’ un esemplare facilmente riconoscibile dalla macchia bianca che ha sul collo e sul petto. In Cina la sua bile viene usata in ambito medico e cosmetico. Rinchiudono sti poveri animali in gabbie, infilano tubi per estrarre la bile e li lasciano in vita così: Anzi per impedire che si facciano da soli del male tagliano loro le unghie. In generale mi affascina la figura dell’orso, perché da una parte è un animale che genera angoscia – anche se in questo caso è il dremong a essere angosciato e non viceversa! – e dall’altra viene utilizzato come figura consolatoria, tranquillizzante… pensa a tutti gli orsacchiotti di peluche o a Winni The Pooh. Ecco, credo che la canzone assomigli un po’ ad un orso: può creare angoscia ma anche essere consolatoria. E poi è strettamente legata alla bile, all’umore. Non so se può essere avvicinata alla cosmesi, di sicuro però alla medicina! Comunque per dirla propria tutta, la scelta di intitolare così il nuovo disco deriva dal fatto che mi piace moltissimo il suono della parola Dremong.

A proposito di sonorità, da quello che ho potuto sentire ci saranno in “Dremong” riferimento alla musica balcanica…

Sì, oltre a riferimenti anche al rebetiko e persino al prog…

E qui mi stupisci…

Sì, mi piaceva recuperare un certo suono un po’ vintage nelle tastiere. Un grosso contributo l’ha dato Elisa Montaldo che è anche l’autrice della musica della title track.

Chi sono gli altri musicisti che suonano con te nel disco?

I fidati Matteo Nahum, Federico Bagnasco e Fabrizio Ugas (che ha fatto con me gli arrangiamenti). E poi Daniele Pinceti al basso, Roberto Piga al violino e Marco Frattini alla batteria. Va da sé che poi a seconda dei pezzi abbiamo ingaggiato altri musicisti. Non poteva poi mancare Marco Spiccio.

So che in questo disco hai recuperato alcune canzoni scritte anche molti anni fa…

Sì, è successo con “Piogge” e “Notte” che risalgono addirittura agli anni Ottanta.

Senti, quanto ha pesato nella scrittura del nuovo materiale il precedente “Luna persa”, un disco che ha avuto moltissimi riconoscimenti.

Perché, scusa, tu quando scrivi un nuovo libro pensi a come è andato il precedente?

Be’ ma io mica ho vinto una Targa Tenco!

La verità è che il precedente disco non ha inciso per nulla. Poi figurati io odio essere inquadrabile…

Quali sono i tuoi prossimi impegni per promuovere il disco e il crowdfunding?

Venerdì sera (il 18, n.d.r.) sarò a Milano a Radio Popolare e chi vuole mi può ascoltare anche in streaming su internet. Il 12 novembre invece sarò a Treviso. Qualcosa faremo anche a Genova, in ogni modo.

Quando uscirà invece il disco?

Penso che fisicamente, saremo pronti per dicembre… e allora sì che vi stenderemo con “Dremong”!

Link:

http://www.ilpubblicista.it/?q=node/5578 

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